ASVe, Senato, Mar, Filza 128 , Unfoliated

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Date Created
1594-12-13
Language
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1 item
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Topic
Mentioned Place
Transcription - Plain
Ser.mo Principe Poiche è piacciuto à nostro sig.re Dio chiamar à miglior vita il Sig.r Michele membre, doppo una lunga sua servitù che ha prestato d'interprete alla Ser.ta, è parto à me Giacomo de Nores consapevole tra me stesso di non esser à gli altri servitori, et sudditi suoi di fideltà, ne di devotione punto inferiore, d'humilissimamente presentarmi à suoi piedi, et come servitore non inhabile per tal carrico, che essendo incontrato dalla somma sua clemenza, et pieta io non potessi essercitarlo supplicai riverentemente la Ser.ta V che si degni in questa occasione accettar la mia servitù, et divottione co'l farmi gratia, che come particolare suo servitore e suddito io possa per l'avenire maggiormente mostrare la prontezze, et fideltà mia, servendola in carico maggiore, et più importante, che questo mio non è. sapendo pure, che se giova il non esser nato di sangue Vile io son figliuolo primogenito, et successore nel feudo del q s.re Pietro de Nores Cav.re, et feudatario di V. Ser.ta nel Regno di Cipro soggetto de conditioni tali, che meglio la Ser.ta. le puo conoscere di quello si convenga à me il raccontarle, et che havendo dedicato et dato la vita sua combattendo in servitio di questa Ser.ma Republica co'l sangue sparso nell'ultima Guerra, la reso certa testimonianza della divottione sua verso questo felicissimo stato, à garra della famiglia Materna Podocattara, non meno della Paterna in suo servitio afflitta, et dessolata. Se gli incommodi della vita passata pono dar loco & merito, io ne lo sentiti tali, e tanti che non si possono provare di maggiori, quando che nelle fascie restai misera preda di gente Turca privio non solamente d'ogni sostanza , et del sangue proprio e di parenti, ma della memoria anco, et cognitione della Patria dove ero nato: Ho girato per molti, et molti anni in varie, et diverse fortune, et Paesi, nella Turchia, nella Persia, et in Babilonia con tutti quei disaggi et incontri, che in servitù tale sogliono rissultate . Et se è neccessaria, come pur è neccessarissima una compita intelligenza della lingua Turchesca doendosi di quella farne professione, io dio alla Ser.ta V. come mi sento cosi Padrone di quella, che non solo mi è facilissimo il leggere, il scrivere, il compore et tradure in quell'Idioma, ma l'insegnare anco q.ando ne fosse l'occasione mi sarebbe non men facile aggiongio à questo altrotanta cognitione della lingua Araba, et della Persiana da me solo forsi non da altri in questa Città intesa, delle quali io posso cosi facil.te valermi, come della Turchesca, et queste lingue q.anto giovino all'offitio d'interprete in servitio suo, à lei più, che à me è facile il conoscerlo, et perche non meno è giovevole à tal carrico la pratica de costumi de Turchi delle inclinationi loro, et delle maniere di trattare molto doverse dalle nostre facilmente puo la Ser.ta V. persuadersi, che essendo io, posso dire, nato tra queste genti, et à mio mal grado notito, et allenato, havendo praticato per molti anni i negocij loro, et girato per molto, et diverse Provincie, et Paesi qua, et la di maniera io potrei alermi nelle occasioni, che alla giornata s'appresentassero, et da lei mi fussero commesse, che ne resterebbe come spero apieno servita, et sodisfatta. Corre percio l'ottava anno che io servo questo feliciss.o stato per esposit.re di queste genti all'offitio de gli Ill.mi Sig.ri cinque savij sopra la mercantia con sodisfattione, cred'io, di quel gravissimo magistratto, et quello, che più importa ho havuto il carrico di tradure molte, et importantissime lettere publiche cosi di quelle, che veniano di fuori, come di quelle che di qui erano mandati altrove, et cio credo d'haver io fatto con tanto compiacim.o di chi mi commetteva questo offitio quanto desidero che informandosi la Ser.ta V. intenda godendo io haver quello per testimonio delle fatiche mie, a cui ho immediatamente servito, et ufedito[?] accompagnando dunque Ser.mo Principe li meriti della casa mia non mediocri per le smarite facolta, perdita della Patria, et sangue sparso in servitio di q.esta Ser.ma Republica, le stenti, le fattiche i disagi, i tormenti miei di tanti anni d'insoportabil servitù con una cognitione compita della lingua non solo Turchesca, ma dell'Araba, et Persiana , ardisco, torno a dire, d'humiliss.te comparer a i piedi della Ser.ta V. et riverentemente supplicarla che si degni collocarmi nel loco già vaccante per la morte di esso sig.r Michel Membre, q.al gratia oltre che sara conferita in persona fedelissima, et non inetta per tal carrico dedicata già tanto tempo al solo servitio suo, tralasciando ogni altri essercitio à cui potrebbe essersi applicata per poter con ispirito più espedito servir la Ser.ta V sara anco accettissima à S. D. Maestà dovendosi per tal via sostenere la povera mia Madre due infelicissime Cugine et trattenere una poverissima casa che è in colmo d'ogni disaggio la q.ale meco insieme alla clemenza, et bontà della Ser.ta V. humilissimamente raccommando. [same hand] Che alla sop.ta supplicatione respondano li cinque Savij sopra la Mercantia, et ben informati delle cose in essa contenute, visto servato, et considerato quant si deve, dicano la loro oppenione con giuramento, et sottoscrittione di mano propria giusta la forma delle leggi. Conseglieri Bernardo Sagredo Piero Capello Antonio Miani D'nego Dolfin Giulio Giustignan Capo di 40 V. C.
Gregorian Date Qualifier
Schema Type
Manuscript
Identifier
61220/utsc68774
Local Identifier
doc_dragoman_venetian_archive_291
Transcribed Place
Gregorian Date (RAD)
12/13/1594
Reformatting Quality
preservation
Digital Origin
reformatted digital
Internet Media Type
Cataloguing Language
Transcription
Ser.mo Principe Poiche è piacciuto à nostro sig.re Dio chiamar à miglior vita il Sig.r Michele membre, doppo una lunga sua servitù che ha prestato d'interprete alla Ser.ta, è parto à me Giacomo de Nores consapevole tra me stesso di non esser à gli altri servitori, et sudditi suoi di fideltà, ne di devotione punto inferiore, d'humilissimamente presentarmi à suoi piedi, et come servitore non inhabile per tal carrico, che essendo incontrato dalla somma sua clemenza, et pieta io non potessi essercitarlo supplicai riverentemente la Ser.ta V che si degni in questa occasione accettar la mia servitù, et divottione co'l farmi gratia, che come particolare suo servitore e suddito io possa per l'avenire maggiormente mostrare la prontezze, et fideltà mia, servendola in carico maggiore, et più importante, che questo mio non è. sapendo pure, che se giova il non esser nato di sangue Vile io son figliuolo primogenito, et successore nel feudo del q s.re Pietro de Nores Cav.re, et feudatario di V. Ser.ta nel Regno di Cipro soggetto de conditioni tali, che meglio la Ser.ta. le puo conoscere di quello si convenga à me il raccontarle, et che havendo dedicato et dato la vita sua combattendo in servitio di questa Ser.ma Republica co'l sangue sparso nell'ultima Guerra, la reso certa testimonianza della divottione sua verso questo felicissimo stato, à garra della famiglia Materna Podocattara, non meno della Paterna in suo servitio afflitta, et dessolata. Se gli incommodi della vita passata pono dar loco & merito, io ne lo sentiti tali, e tanti che non si possono provare di maggiori, quando che nelle fascie restai misera preda di gente Turca privio non solamente d'ogni sostanza , et del sangue proprio e di parenti, ma della memoria anco, et cognitione della Patria dove ero nato: Ho girato per molti, et molti anni in varie, et diverse fortune, et Paesi, nella Turchia, nella Persia, et in Babilonia con tutti quei disaggi et incontri, che in servitù tale sogliono rissultate . Et se è neccessaria, come pur è neccessarissima una compita intelligenza della lingua Turchesca doendosi di quella farne professione, io dio alla Ser.ta V. come mi sento cosi Padrone di quella, che non solo mi è facilissimo il leggere, il scrivere, il compore et tradure in quell'Idioma, ma l'insegnare anco q.ando ne fosse l'occasione mi sarebbe non men facile aggiongio à questo altrotanta cognitione della lingua Araba, et della Persiana da me solo forsi non da altri in questa Città intesa, delle quali io posso cosi facil.te valermi, come della Turchesca, et queste lingue q.anto giovino all'offitio d'interprete in servitio suo, à lei più, che à me è facile il conoscerlo, et perche non meno è giovevole à tal carrico la pratica de costumi de Turchi delle inclinationi loro, et delle maniere di trattare molto doverse dalle nostre facilmente puo la Ser.ta V. persuadersi, che essendo io, posso dire, nato tra queste genti, et à mio mal grado notito, et allenato, havendo praticato per molti anni i negocij loro, et girato per molto, et diverse Provincie, et Paesi qua, et la di maniera io potrei alermi nelle occasioni, che alla giornata s'appresentassero, et da lei mi fussero commesse, che ne resterebbe come spero apieno servita, et sodisfatta. Corre percio l'ottava anno che io servo questo feliciss.o stato per esposit.re di queste genti all'offitio de gli Ill.mi Sig.ri cinque savij sopra la mercantia con sodisfattione, cred'io, di quel gravissimo magistratto, et quello, che più importa ho havuto il carrico di tradure molte, et importantissime lettere publiche cosi di quelle, che veniano di fuori, come di quelle che di qui erano mandati altrove, et cio credo d'haver io fatto con tanto compiacim.o di chi mi commetteva questo offitio quanto desidero che informandosi la Ser.ta V. intenda godendo io haver quello per testimonio delle fatiche mie, a cui ho immediatamente servito, et ufedito[?] accompagnando dunque Ser.mo Principe li meriti della casa mia non mediocri per le smarite facolta, perdita della Patria, et sangue sparso in servitio di q.esta Ser.ma Republica, le stenti, le fattiche i disagi, i tormenti miei di tanti anni d'insoportabil servitù con una cognitione compita della lingua non solo Turchesca, ma dell'Araba, et Persiana , ardisco, torno a dire, d'humiliss.te comparer a i piedi della Ser.ta V. et riverentemente supplicarla che si degni collocarmi nel loco già vaccante per la morte di esso sig.r Michel Membre, q.al gratia oltre che sara conferita in persona fedelissima, et non inetta per tal carrico dedicata già tanto tempo al solo servitio suo, tralasciando ogni altri essercitio à cui potrebbe essersi applicata per poter con ispirito più espedito servir la Ser.ta V sara anco accettissima à S. D. Maestà dovendosi per tal via sostenere la povera mia Madre due infelicissime Cugine et trattenere una poverissima casa che è in colmo d'ogni disaggio la q.ale meco insieme alla clemenza, et bontà della Ser.ta V. humilissimamente raccommando. [same hand] Che alla sop.ta supplicatione respondano li cinque Savij sopra la Mercantia, et ben informati delle cose in essa contenute, visto servato, et considerato quant si deve, dicano la loro oppenione con giuramento, et sottoscrittione di mano propria giusta la forma delle leggi. Conseglieri Bernardo Sagredo Piero Capello Antonio Miani D'nego Dolfin Giulio Giustignan Capo di 40 V. C.